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facciata sebastiano - CopiaTempio di San Sebastiano

La storia della chiesa di San Sebastiano, costruita da Leon Battista Alberti per commissione del marchese Ludovico II Gonzaga a partire dal 1460, è decisamente complessa ed incerta tanto è vero che non sappiamo quali furono i reali motivi che spinsero il marchese a decidere di edificare il tempio all'estrema periferia meridionale della città; la stessa destinazione è dubbia, forse doveva diventare il nuovo sepolcro di famiglia dei Gonzaga. Nelle intenzioni dell'Alberti il tempio presentava una pianta centrale, uno dei primi esempi del Rinascimento, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari; i quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte. L'impianto planimetrico si ripete in modo speculare nella chiesa inferiore, che ha un accesso indipendente rispetto all'aula superiore. Durante il restauro eseguito tra il 1922 e il 1925, si decise di trasformare l'edificio, da tempo abbandonato, in sacrario ai caduti, alterandone profondamente la struttura, dato che furono modificate le aperture, si procedette al rifacimento della volta sostituendone i pilastri e le basi che la sostenevano, ma soprattutto per l'aggiunta impropria delle due scalinate di accesso in facciata; la scala antica, infatti, tuttora esistente e risalente alla fine del Quattrocento, è posta all'interno di una loggia, sul lato sinistro del portico; e lì, in corrispondenza con le testate laterali del pronao, probabilmente Leon Battista Alberti aveva immaginato le due rampe d'ingresso al suo tempio.

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