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Il duca Guglielmo Gonzaga commissionò all’architetto Giovan Battista Bertani la Basilica di Santa Barbara quale cappella di corte nel 1565: Bertani ideò uno spazio centrico, a croce greca sotto un enorme lucernario in funzione di cupola (una singolare “cupola” cubica) e quattro cappelle angolari. In un momento successivo fu aggiunta la cripta, su cui poggia, elevato, il presbiterio, illuminato da un secondo lucernario simile al primo. Per rendere importante la sua creazione, il duca la colmò di privilegi (ottenne dal papa che fosse un’abbazia non soggetta al vescovo cittadino, con un rito proprio) e di opere d’arte, incrementate poi da suo figlio, il duca Vincenzo I. Tra le altre: paramenti preziosi, i nove arazzi su cartoni di Raffaello oggi conservati in Palazzo Ducale, un organo Antegnati, dieci nuove Messe composte dal maggiore musicista dell’epoca, Pierluigi da Palestrina (e con Vincenzo operò qui Claudio Monteverdi), oggetti di raffinata oreficeria (ora esposti nel Museo diocesano) e dipinti tra cui si segnalano la pala dell’abside (Martirio di Santa Barbara, di Domenico Ricci detto Brusasorci), le ante dell’organo (Annunciazione, di Fermo Ghisoni) e le pale dei due grandi altari laterali (Martirio di Sant’Adriano e Battesimo di Costantino, di Lorenzo Costa il Giovane).

Sito: https://www.antegnatisantabarbara.it/it/basilica.asp content external link