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Messaggio di avviso

Il MUMM è la struttura museale interna al settore Cultura del Comune di Mantova.
Nel quadro di una riorganizzazione coordinata, unitaria, organica e di sistema della gestione dei musei e dei monumenti civici così come delle collezioni di proprietà comunale conservate presso i Musei Civici, le sedi comunali e non comunali, con D.C.C. n.57/29.7.2003 è stato istituito presso l’Assessorato alla Cultura l’Ufficio Mantova Musei e Monumenti (MUMM), con relativo Regolamento (“Regolamento Ufficio Musei e Monumenti”).

Il MUMM, (art.1), “comprende la rete dei musei e monumenti elencati di seguito: Palazzo Te, MACA-Palazzo San Sebastiano, Teatro del Bibiena, Palazzo della Ragione, Tempio di San Sebastiano.
Fanno parte del MUMM le collezioni di proprietà comunale custodite nel Palazzo Ducale di Mantova.”
Le collezioni comunali affidate al MUMM

L’art 5 del Regolamento dichiara: “le collezioni in possesso del Comune di Mantova sono affidate al MUMM che ne garantisce la cura e le gestisce”.
Lo stesso articolo definisce "le attività specifiche per la cura e la gestione delle collezioni:
- acquisizioni per un incremento quantitativo e un miglioramento qualitativo delle collezioni;
- inventariazione e catalogazione;
- verifiche periodiche;
- allestimento delle sedi, con riguardo alle sezioni permanenti, alle esposizioni temporanee
e all’organizzazione di depositi consultabili;
- manutenzione e restauro;
- prestito di opere per iniziative espositive."
Consulta il Regolamento: https://maca.museimantova.it/mumm-regolamento/

Palazzo Te, MACA - Palazzo San Sebastiano, Tempio di San Sebastiano, Teatro del Bibiena, Palazzo della Ragione e Torre dell’Orologio costituiscono la rete dei Musei e Monumenti del Comune di Mantova:  Mumm

Palazzo Te

palazzo tePalazzo Te, secondo la testimonianza di Giorgio Vasari doveva essere "un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso".
Il palazzo, edificato e decorato tra il 1525 e il 1535, è il capolavoro dell'allievo prediletto di Raffaello, Giulio Romano (Roma 1499 – Mantova 1546), artefice unico e geniale che lo concepì come luogo destinato all'ozio del principe committente, Federico II Gonzaga, e ai fastosi ricevimenti degli ospiti più illustri. L'"onesto ozio", esaltato in una scritta dedicatoria della Camera di Psiche, aveva il significato latino di attività piacevole e raffinata, da coltivare nei momenti liberi dalle gravi occupazioni del governo.

Sito Ufficiale: Palazzo Te content external link

 

MACA – Mantova Collezioni Antiche

san sebastiano loggia

Il palazzo di San Sebastiano è la sola residenza stabile del principe costruita fuori dal vasto complesso della corte di Palazzo Ducale e si distingue come unico caso nella tradizione gonzaghesca del potere. Restaurato e adibito a sede museale nel 2004, il complesso oggi è rinnovato nell’allestimento ed è sede del museo MACA – Mantova Collezioni Antiche.
Francesco II e Vespasiano Gonzaga, Giuseppe Acerbi e Ugo Sissa sono i quattro protagonisti del museo che hanno contribuito attraverso i secoli a formare il patrimonio culturale della città. I trionfi di Francesco II Gonzaga , Vespasiano Gonzaga  e la sua raffinata raccolta di antichità, Giuseppe Acerbi e Ugo Sissa con le loro collezioni egiziana e mesopotamica ne compongono i quattro itinerari. 

Sito Ufficiale: https://maca.museimantova.it/  content external link

Tempio Leon Battista Alberti

facciata sebastiano - CopiaTempio di San Sebastiano

La storia della chiesa di San Sebastiano, costruita da Leon Battista Alberti per commissione del marchese Ludovico II Gonzaga a partire dal 1460, è decisamente complessa ed incerta tanto è vero che non sappiamo quali furono i reali motivi che spinsero il marchese a decidere di edificare il tempio all'estrema periferia meridionale della città; la stessa destinazione è dubbia, forse doveva diventare il nuovo sepolcro di famiglia dei Gonzaga. Nelle intenzioni dell'Alberti il tempio presentava una pianta centrale, uno dei primi esempi del Rinascimento, formata da una croce greca inscritta in un quadrato con tre absidi semicircolari; i quattro bracci dovevano essere coperti con volte a botte. L'impianto planimetrico si ripete in modo speculare nella chiesa inferiore, che ha un accesso indipendente rispetto all'aula superiore. Durante il restauro eseguito tra il 1922 e il 1925, si decise di trasformare l'edificio, da tempo abbandonato, in sacrario ai caduti, alterandone profondamente la struttura, dato che furono modificate le aperture, si procedette al rifacimento della volta sostituendone i pilastri e le basi che la sostenevano, ma soprattutto per l'aggiunta impropria delle due scalinate di accesso in facciata; la scala antica, infatti, tuttora esistente e risalente alla fine del Quattrocento, è posta all'interno di una loggia, sul lato sinistro del portico; e lì, in corrispondenza con le testate laterali del pronao, probabilmente Leon Battista Alberti aveva immaginato le due rampe d'ingresso al suo tempio.

Sito:https://maca.museimantova.it/ content external link

 

 

 

Teatro Scientifico Bibiena

teatro scientifico bibiena

Costruito tra il 1767 e il 1769, il teatro fu progettato dal parmense Antonio Galli Bibiena su commissione del rettore dell'Accademia dei Timidi, conte Carlo Ottavio di Colloredo, con la finalità di ospitare principalmente adunanze scientifiche, ma aperto anche a recite e concerti.
Il teatro, non più a gradinata come quelli rinascimentali, presenta una pianta a forma di campana ed è disposto su più ordini di palchetti lignei, secondo il genere di struttura inventato nel Seicento e che ormai imperava.
Con vivacità prodigiosa pari alle risorse dell'estro, l'architetto Bibiena adempì in soli due anni all'obbligo che nel 1767 aveva contratto coi Timidi: ideò lo speciale teatro, ne diresse i lavori di fabbrica ed infine, con abilità di pittore oltre che di architetto, affrescò personalmente gli interni dei numerosi palchetti con figurazioni monocrome, anch'esse documento prezioso dell'attività artistica dell'insigne maestro.
La classica facciata fu invece realizzata da Giuseppe Piermarini da cui trae il nome il salone posto al primo piano del teatro.
Lo “scientifico”, finito di tutto punto, il 3 dicembre 1769 poteva essere ufficialmente inaugurato: risultava essere un gioiello squisito per gli equilibri fra movimento ed eleganza e una delle formulazioni architettoniche più significative del tardo Settecento europeo. Poco più di un mese dopo l'inaugurazione, il 16 gennaio 1770 il giovane Wolfgang Amadeus Mozart, appena quattordicenne, giunto a Mantova durante la sua prima tournée italiana, vi tenne, assieme al padre Leopold, un memorabile concerto.
Tuttora il teatro viene utilizzato per ospitare rassegne musicali, concerti e convegni di alto livello.

Teatro Bibiena - Via Accademia 47, 46100 MANTOVA
Tel. 0376 327653

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E' possibile scaricare il depliant informativo del Teatro

pdf Brochure Teatro Bibiena - Italiano (4.34 MB)

pdf Brochure Teatro Bibiena - Inglese (4.39 MB)

 

Palazzo della Ragione

Il Palazzo della Ragione fa parte di quel nucleo di edifici cittadini sorti in epoca medioevale. Citato più volte in documenti dell'epoca come Palatium Novum del Comune, il palazzo venne edificato intorno al XI-XII secolo per assolvere alle funzioni civili pubbliche e destinato ad accogliere le assemblee e le adunanze cittadine o, in caso di cattivo tempo, il mercato che si teneva nella piazza sottostante.
L'edificio fu più volte oggetto di modifiche, fin dalla metà del tredicesimo secolo. Nel 1472 fu innalzata la Torre dell'Orologio arricchita da un pubblico orologio ideato dal matematico ed astrologo Bartolomeo Manfredi. L'orologio dava conto delle ore del giorno, delle posizioni dei pianeti, del crescere e del calare del sole, dei segni zodiacali, delle fasi lunari, dei giorni favorevoli per far salassi, seminare, partire per viaggi e di altre cose "utili in questo mondo".  Nel 1700, su progetto dell'architetto Doricilio Moscatelli, furono chiuse le trifore duecentesche ed aperte ampie e luminose finestre.
Nella prima metà del '900, il palazzo fu riportato alla sua struttura originaria dall'architetto mantovano Aldo Andreani, eliminando le sovrapposizioni barocche.
Adibito per secoli all'amministrazione della giustizia, dal 1997 è divenuto prestigiosa sede espositiva dei Musei Civici di Mantova, ospitando numerose ed importanti esposizioni d'arte organizzate dall'amministrazione comunale.
Nell'ampio salone, di imponenti volumetrie, sono visibili sulle pareti di testa i resti di notevoli affreschi che raffigurano episodi bellici databili intorno alla fine del XII secolo, oltre a personaggi di storia sacra firmati dal parmense Grisopolo e databili alla metà del duecento.

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Torre dell'Orologio e Museo del Tempo

A causa degli ultimi eventi sismici e a scopo cautelativo, Palazzo della Ragione e la Torre dell’Orologio sono momentaneamente chiusi.

La Torre dell’Orologio, di impianto rettangolare, voluta dal marchese Ludovico II, fu costruita nel 1472-73 su progetto di Luca Fancelli, ed è così detta per l’antico orologio realizzato da Bartolomeo Manfredi, meccanico, matematico e astrologo alla corte dei Gonzaga, noto anche come Bartolomeo dell’Orologio. L’Orologio venne inaugurato nel dicembre del 1473. Il quadrante indica le ore contrassegnate da numeri romani, e riporta altre indicazioni come i segni zodiacali, le ore planetarie, i giorni della Luna, la posizione degli astri utile a sapere se un certo momento della giornata è sotto l’influsso di pianeti favorevoli.

pdf Depliant Torre dell'Orologio (7.88 MB)


Museo del Tempo
All'interno della Torre, con accesso dal salone di Palazzo della Ragione, è allestita una prima esposizione degli oggetti e degli ingranaggi tralasciati o sostituiti nel corso del tempo da chi mise mano all’orologio.
Sarà così possibile ammirare la corona quattrocentesca le lancette, i segni zodiacali in rame sbalzato, il pendolo di Foucault e inoltre le due strutture ottocentesche in legno e lamiera intagliata che, ruotando dietro le finestrelle ottagonali (vedi foto a lato), consentivano la lettura anche notturna dell’orologio.
La visita è assolutamente consigliata sia per ammirare i meccanismi della macchina dell’orologio, ma anche per il panorama mozzafiato che si apre all’ultimo piano della torre dove si coglie una delle viste più belle della città spaziando con lo sguardo ai laghi che circondano Mantova.

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Biblioteca Teresiana

Biblioteca Comunale Teresiana, ms. 144 (A.V.14), f. 2r

La Biblioteca comunale Teresiana, fondata nel 1780, si distingue per il particolare valore del suo patrimonio antico, raro e di pregio, che la fa annoverare tra le principali biblioteche italiane.
Per la natura delle collezioni e dei servizi erogati essa si caratterizza come biblioteca storica e di conservazione, volta allo studio e alla ricerca sul libro antico e la storia locale; come luogo di conservazione di opere rare e di pregio relative alla memoria della città e del territorio mantovano (manoscritti, incunabuli, carteggi, stampe, materiale bibliografico antico e moderno); come punto di riferimento per le ricerche sul fondo librario, documentario e dei periodici locali; infine, come punto di erogazione del servizio di prestito, consultazione e informazione bibliografica specializzata rispetto alle proprie raccolte.
La Biblioteca Teresiana è impegnata nella conservazione, valorizzazione e promozione della conoscenza riguardo alle proprie collezioni. Essa cura la conservazione del materiale antico e della storia locale.
Eroga inoltre i servizi bibliotecari di pubblica lettura in cooperazione con la Biblioteca Mediateca Gino Baratta, per favorire il libero accesso ai servizi informativi, la promozione della lettura e lo scambio interculturale tra le diverse comunità sul territorio.
Garantisce il prestito e la consultazione di tutto il materiale posseduto, fatte salve le necessità di tutela del materiale raro e di pregio; la consulenza bibliografica, la fornitura e la distribuzione di documenti anche a favore di altre istituzioni bibliotecarie; l’accesso ai cataloghi di altre Biblioteche tramite la rete Internet e l’accesso ai propri fondi speciali, approntando servizi specifici all’utenza

Vai al sito della Biblioteca Teresiana external link

 

Madonna della Vittoria

santa maria vittoriaLa chiesa di Santa Maria della Vittoria, consacrata nel 1496 e affidata dal 1499 ai frati Eremitani di San Gerolamo, è un edificio votivo voluto da Francesco II Gonzaga, IV marchese di Mantova, per celebrare la vittoria sul re di Francia Carlo VIII durante la battaglia di Fornovo (6 luglio 1495): il grande Andrea Mantegna, al servizio della corte di Mantova in qualità di pittore di corte, realizzò la celebre pala d'altare la Madonna della Vittoria attualmente conservata presso il museo parigino del Louvre, poichè nel 1797, durante l'occupazione francese, la chiesa fu adibita a scopi militari e la pala del Mantenga trafugata a Parigi.
Nel 1877 il Genio Militare Italiano rimaneggiò pesantemente l'interno suddividendolo in due piani destinati a magazzino. Dal 1899 quello superiore è occupato dall'asilo Strozzi Valenti Gonzaga. Il piano inferiore, dopo varie utilizzazioni, divenne sede, dal 1942 al 1986, di un laboratorio di verniciatura e cromatura.

Sito: Santa Maria della Vittoria content external link