E' stata intitolata a Franco Basaglia la piazzetta situata in via dei Toscani 1 davanti all’ingresso della palazzina della Direzione Generale dell’Ats Val Padana, sede di Mantova.
Cogliendo la richiesta proveniente da un gruppo di cittadini mantovani, l’Ats ha organizzato l’iniziativa per celebrare il centenario della nascita dello psichiatra e neurologo, “padre” della Legge Basaglia sulla riforma psichiatrica che ha ridefinito l’intera concezione di malattia e cura dei malati portando alla chiusura dei manicomi.
L’ex Ospedale psichiatrico di Dosso del Corso, oggi sede dell’Ats Val Padana e del centro sanitario Green Park, fu inaugurato il 28 ottobre del1930; a partire dal primo gennaio del 1980 cessarono i nuovi ricoveri e vi rimasero un gruppo di pazienti sino alla fine degli anni Novanta. Lo smantellamento dei manicomi fu infatti un percorso lungo e certamente non facile, iniziato con la prima riforma del 1968 - con la Legge Mariotti che abolì l’obbligo di iscrizione nel Casellario giudiziale, introdusse la possibilità del ricovero volontario e istituì i Centri di Igiene Mentale - e proseguito con la Legge Basaglia, la Legge 180 del 13 maggio 1978, che puntò al definitivo superamento degli ospedali psichiatrici.
Alla cerimonia di intitolazioneerano, avvenuta mercoledì 2 ottobre, erano presenti Ida Ramponi, Direttore Generale dell’Ats, il vicesindaco di Mantova, Giovanni Buvoli insieme agli assessori Andrea Caprini e Chiara Sortino, Anna Gerola, Direttore Generale di Asst Mantova, Amelia Anghinoni, responsabile Struttura Salute Mentale e Dipendenze di Ats e Giovanni Rossi, psichiatra già direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Mantova.
“L’Ats ha da subito accolto con entusiasmo la richiesta della cittadinanza di ricordare il professor Basaglia – ha introdotto Ramponi -. Con questo atto si intende rendere merito ad un medico che ha speso la sua vita per restituire dignità ad ogni paziente, considerandolo non come oggetto da aggiustare o di cui vergognarsi, recludendolo e nascondendolo alla società dietro mura invalicabili. Il malato psichiatrico per Basaglia è persona da accogliere, ascoltare, comprendere e aiutare”.
“Sono felice di esprimere, in rappresentanza del Comune di Mantova, il sostegno e l’appoggio a questa iniziativa – ha proseguito il vicesindaco Buvoli -. Il dottor Basaglia è stato il precursore della politica di inclusione e accettazione della fragilità e della diversità, fino ad allora negata e ignorata. Grazie al suo operato, oggi viviamo in una società che ha restituito dignità, rispetto e progettualità alle persone fragili, che grazie agli aiuti messi in campo a tutti i livelli istituzionali, possono ambire ad una vita a loro misura, rispettosa delle loro fragilità ma anche delle loro potenzialità.”
"La salute mentale – ha commentato Anna Gerola - deve stare a cuore all'intera comunità che partecipa insieme ai professionisti della sanità, alle associazioni di volontariato, alle istituzioni e ai familiari dei malati a una rete di sostegno fondamentale. L'intitolazione di questo luogo fisico al medico che ha fatto compiere alla psichiatria un salto evolutivo nella cura dei pazienti ha un valore simbolico molto forte in questa direzione".
“Franco Basaglia – ha concluso Giovanni Rossi - è ancora oggi lo psichiatra italiano più conosciuto al mondo. La ragione sta nel fatto che avendo coniugato simpatia e competenza nella relazione di cura al più rigoroso rispetto della democrazia e dei diritti umani delle persone fragili ha saputo realizzare una pratica terapeutica efficace nel trattamento delle persone i cui disturbi mentali erano, e sono, diagnosticati incurabili. La chiusura dei manicomi, luogo di controllo e di cronicità, è stata la diretta ed inevitabile conseguenza di quanto i "laboratori basagliani" hanno scientificamente dimostrato. C'è stato un periodo in cui l'Italia era piena di tali laboratori. Dosso del Corso, il manicomio di Mantova, è stato certamente uno di questi. A conclusione di tali sperimentazioni la legge 180 ha stabilito il diritto universale a ricevere trattamenti di quella qualità ed efficacia. La piazza italiana si caratterizza da sempre come luogo di incontro, scambio e di socialità. Grazie, dunque, ai cittadini che hanno proposto ed alla Direttrice Generale dottoressa Ramponi che ha deciso di nominare piazzetta Franco Basaglia lo spazio che fu di transizione tra il fuori ed il dentro del manicomio".