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Gli studenti delle scuole secondarie mantovane, venerdì 5 aprile, hanno ricordato l’anniversario della deportazione degli ebrei mantovani partecipando all’iniziativa “Attraverso i luoghi della Memoria. E come potevamo noi cantare”, organizzata dal Conservatorio “Campiani” di Mantova, in collaborazione con il Liceo Musicale e Coreutico “Isabella d’Este” e con il sostegno di Prefettura, Comune di Mantova e Provincia.
Il 5 aprile è l’anniversario della deportazione degli ebrei mantovani rastrellati nella casa di riposo di via Govi ai quali si aggiunsero i prigionieri provenienti da Fossoli, 104 persone in tutto. Partirono dal binario 1 della stazione di Mantova. Ne tornarono soltanto cinque.

Il percorso è iniziato al mattino presso il Binario 1 della Stazione Ferroviaria di piazza Don Leoni dove si sono ascoltate le prime testimonianze, i discorsi, i canti e i cori riguardanti lo sterminio degli ebrei, dei sinti e dei rom. Sono intervenuti il presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti, l’assessore comunale alle Politiche Giovanili Alessandra Riccadonna e il presidente della Comunità Ebraica di Mantova Aldo Norsa. Subito dopo si sono esibiti il coro, diretto dal maestro Romano Adami, e la cantante Rita Gelmetti. Hanno proposto i canti dei campi sinti, brani della tradizione ebraica e canzoni delle donne che hanno vissuto la terribile esperienza dei ghetti. La docente Giovanna Maresta ha letto una testimonianza scritta da Dolores Carboni sulle brutalità del fascismo. Poi, a seguire, ci sono state le altre tappe alla Loggia del Grano, in via Spagnoli, e alla Sinagoga Norsa-Torrazzo, in via Govi, dove si sono tenuti altri sit-in e proposti anche qui canti, cori e musiche

Infine, l’ultimo appuntamento è stato alla Biblioteca Teresiana, in via Ardigò, dove è stato allestito, grazie alla collaborazione tra la biblioteca comunale e il Polo di Mantova del Politecnico di Milano, il Memoriale della Shoah Mantovana, progetto scientifico curato da Andrea Ranzato.
Oltre a studenti e docenti, hanno partecipato al “Percorso della Memoria” le istituzioni e i rappresentanti di enti e associazioni del territorio.

Il Memoriale della Shoah Mantovana è nato nel 2016 come progetto interdisciplinare (storia, lingue straniere, grafica, costruzioni) che si è concretizzato in un laboratorio didattico sviluppato attraverso l’interazione tra il Liceo “Isabella d’Este” e l’Istituto Tecnico-Tecnologico “Carlo d’Arco”, arricchito poi dalla ricerca svolta dal Liceo Classico e Linguistico “Virgilio” e anche da contributi esterni (in primis da quello di Emanuele Colorni, già Presidente della Comunità ebraica di Mantova).

Il Memoriale è stato installato dal 2017 al 2020 in città presso l’Istituto “Carlo d’Arco” in un’area molto vasta della scuola (un vero e proprio percorso con audio-guida) e, dopo il Covid, presso il Liceo “Isabella d’Este”.
Il nuovo allestimento del Memoriale presso la Biblioteca Comunale Teresiana, inaugurato ufficialmente venerdì 5 aprile, riprende lo spirito e gli scopi delle installazioni precedenti: far conoscere il periodo tragico vissuto dai cittadini italiani di religione o tradizione ebraica tra il 1938 e il 1945 a Mantova.

L'itinerario all’interno della Teresiana si suddivide in quattro sezioni:
1. le leggi razziali e l’impatto sugli ebrei mantovani;
2. l’applicazione delle leggi razziali nelle scuole mantovane;
3. i deportati ebrei mantovani;
4. video testimonianze.

Sono esposte riproduzioni di documenti archivistici tratti dagli Archivi del Provveditorato agli Studi, Archivio storico del Liceo Ginnasio “Virgilio” e Archivio storico dell’Istituto Isabella D’Este, fotografie tratte da diversi archivi, tra cui anche l’Archivio storico del Comune.
L’allestimento è stato a cura della Biblioteca comunale Teresiana e il Polo di Mantova del Politecnico di Milano. Il progetto scientifico è stato curato da Andrea Ranzato.
Il Memoriale della Shoah Mantovana è pensato e realizzato seguendo due linee di sviluppo che possono essere definite utilizzando le espressioni dello storico Michele Sarfatti: “la persecuzione dei diritti degli ebrei (1938-1943) e la persecuzione delle vite degli ebrei (1943-1945)”.

In questa installazione la persecuzione dei diritti viene indagata utilizzando i primi elementi della ricerca che l’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea ha in questi mesi avviato: l’attuazione delle leggi razziali (razziste) antiebraiche del 1938 nel mondo della scuola mantovana. La burocrazia (nazionale e locale) operò attivamente con fredda e rapida efficacia per rendere il territorio scolastico mantovano, a tutti i livelli, “judenfrei”. La persecuzione delle vite per giungere alla “Soluzione finale del problema ebraico” viene presentata considerando gli ultimi eventi che hanno caratterizzato la vita della comunità ebraica di Mantova a partire dal 1° dicembre del 1943 fino alla Liberazione: si tratta di dati impressionanti ricavabili essenzialmente dagli studi condotti in questi anni dal Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea).
I dati non sono soltanto numeri. L’ambizione del progetto di ricerca, di cui il Memoriale rappresenta una parte molto significativa - ma pur sempre una parte - è quello di andare oltre i numeri: 104 ebrei deportati di cui 99 uccisi; un dato impressionante che allude a 104 vite spezzate alle quali è doveroso ridare un nome, un volto e una storia. A ciascuna di loro.
È in questa direzione che si alimenta la speranza che il Memoriale abbia una collocazione stabile e definitiva e si configuri come un centro di ricerca attivo e dinamico: una Casa della Memoria, che crei memoria collettiva. “L’idea – ha detto Ranzato – è che possa essere ospitato definitivamente presso l’area di Mantova Hub in fase di realizzazione”.

Il Memoriale della Shoah Mantovana rimarrà allestito nella Teresiana fino al 4 maggio e sarà visitabile al pubblico negli orari di apertura della biblioteca comunale di via Ardigò.