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Giunta alla terza edizione, la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova (BFFmantova) aprirà i battenti l’8 marzo 2024 riconfermandosi come un appuntamento unico al mondo. La città lombarda si trasforma così per più di un mese in una vetrina internazionale per importanti artiste, a volte poco conosciute nel nostro Paese. 

Mostre, workshop, talk e proiezioni si susseguiranno fino al 14 aprile.


La Biennale è stata presentata martedì 27 febbraio in città alla Casa del Mantegna, in via Acerbi 47 dall’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Mantova Chiara Sortino e dalle organizzatrici Anna Volpi e Alessia Locatelli.


Organizzata dall’associazione La Papessa con il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Mantova e della Fondazione Cariplo ed il sostegno di Fujifilm Italia, la BBFmantova ha affidato la direzione artistica, come per le precedenti edizioni, a Locatelli che quest’anno ha individuato un titolo “Private” e che racchiude in sé vari significati intriganti quanto attuali.


Il soggetto proposto è dunque aperto a tutti i linguaggi della fotografia e viene declinato in differenti accezioni. Può essere inteso come riferimento alla vita privata, al tema della privacy nella sua definizione di cosa è pubblico e cosa è privato, nel mondo fisico e nei social network. Si rapporta al concetto di censura, al mondo del web e della condivisione virtuale. Contempla la realtà della post-fotografia e della sorveglianza nello spazio pubblico attraverso le telecamere; così come la definizione di spazio pubblico/privato, tra reale e virtuale.


Vi è, inoltre, una visione che identifica il tema del privato in contrapposizione al pubblico, sulla traccia della definizione di Privato “Che non è pubblico, in quanto è riservato a una sola persona o a una ristretta cerchia di persone” (Enciclopedia Treccani). Ed ecco che viene affrontata la questione delle carceri, della privazione di identità, di cultura e linguaggio, nonché il tema attuale della gentrificazione e della scelta in autonomia del ritiro e dell’esclusione dalla società in comunità autogestite.


Una particolare attenzione è dedicata anche al rapporto difficile con la natura e l’ecologia declinato nell’indagine sulla privatizzazione dei servizi, dell’ambiente, delle fonti d’acqua e le ricadute nella crisi idrica ed energetica attuale.
Lo stesso termine nella lingua italiana identifica un senso di privazione, di sottrazione, declinato al plurale femminile. Crediamo nello sguardo intimo che possa raccontare la sfera affettiva e il sempre più complesso rapporto tra l’immagine personale e pubblica.


La Biennale della Fotografia Femminile da sempre si muove su argomenti che riguardano problematiche di carattere sociale e geopolitico: l’istruzione, il classismo, gli effetti della migrazione che si trovano nella privazione delle terre, dell’economia, delle libertà civili e nel neo-colonialismo.


L’edizione 2024 segue lo stesso formato delle precedenti, con mostre principali di fotografe italiane e internazionali: Daria Addabbo – Drought. No water in the Owens Valley (Italia), Luisa Dörr – Imilla (Brasile), Kiana Hayeri – Where prison is a kind of freedom (Afghanistan), Esther Hovers – False Positives (Paesi Bassi), Tamara Merino – Underland (Cile), Thandiwe Muriu – Camo (Kenya), Photos2 Solitary – Photo requests from solitary (Stati Uniti), Claudia Ruiz Gustafson – La ciudad en las nubes (Stati Uniti), Newsha Tavakolian – And They Laughed At Me (Iran) con il supporto di Photo Grant di Deloitte promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte, Cammie Toloui – The Lusty Lady Series (Stati Uniti) e una selezione di foto di Lisetta Carmi in collaborazione con l’Archivio Lisetta Carmi, Martini e Ronchetti (Genova). Numerose sono le altre iniziative, tra le quali una Open call per un Circuito Off, letture portfolio, workshop, laboratori didattici per bambini, conferenze e le proiezioni dei sei docufilm Le Fotografe la serie ideata, scritta e diretta da Francesco G. Raganato, prodotta da Terratrema Film per Sky Original.
I luoghi deputati sono i Tinelli di Palazzo Te, Casa di Rigoletto, Casa del Mantegna, Galleria Disegno, Spazio Arrivabene2 e Casa del Pittore. Le fotografie selezionate della Open Call, invece, verranno esposte a titolo gratuito in luoghi pubblici della città coinvolgendo i commercianti: un’occasione per rendere partecipi dell’evento anche tutta la città e i turisti, catturando in questo modo la loro attenzione.


L’associazione culturale La Papessa (lapapessa.org ) promuove la cultura fotografica, a partire dalla città di Mantova dove è nata. Il progetto parte da un’idea di Anna Volpi (Presidente) e Chiara Maretti (Vicepresidente), entrambe fotografe. Il simbolo che rappresenta l’associazione è la figura de “La Papessa”: nei tarocchi è una donna di potere spirituale e temporale, colei che trasmette conoscenza. Siamo un gruppo di artiste, fotografe, esperte di comunicazione visiva, ma anche di persone appassionate di arte e cultura in generale, unite dalla voglia di creare nuove realtà e opportunità nel mondo della fotografia.
Info: www.bffmantova.com