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La mostra “Come l’acqua – le donne (in)visibili dell’Iran: donne iraniane fotografano donne iraniane”, di Ali Asghar Kalantar, è allestita nella sede dell’ex Chiesa della Madonna della Vittoria e sarà aperta al pubblico e visitabile gratuitamente fino al 28 marzo.

L’esposizione è stata inaugurata venerdì 15 marzo, nel salone della palazzina di via Claudio Monteverdi 1, dai curatori della mostra Laura Sassi e Fabrizio Fontanelli. L’incontro è stato aperto dai saluti istituzionali da parte dell’assessora alla Solidarietà internazionale del Comune di Mantova Alessandra Riccadonna.

Ali Asghar Kalantar è il curatore in Iran di un grande progetto composto da fotografie scattate da donne iraniane che raccontano in modo personale e non istituzionale la condizione della donna in quel Paese. Nella mostra saranno esporti 35 scatti che invitano a una riflessione sulla battaglia che le donne iraniane stanno combattendo per la loro indipendenza e libertà, un percorso culturale con contenuti che aiutano a consentire una riflessione più ampia sul tema della violenza, che non è solo violenza fisica, ma anche psicologica. L’allestimento della mostra contiene l’installazione di una serie di fotografie realizzate da donne iraniane che si guardano allo specchio e raccontano attraverso le immagini la loro esistenza quotidiana, fatta di corpi, volti e segni legati all’identità femminile.

“Marzo è il mese dedicato alla donna, e come assessore comunale alla Solidarietà internazionale – ha detto la Riccadonna – ritengo importante poter sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della condizione generale della donna anche al di fuori del nostro paese affinché vi sia una sempre maggiore attenzione verso questa tematica di fondamentale importanza della vita civile. In particolare, la mostra vuole esplorare la donna in IRAN dove le condizioni di vita delle donne presentano rilevanti criticità sia materiali che morali attraverso la sistematica violazione dei più elementari diritti umani in contesti di assoluta assenza di qualsiasi legalità e tutela per la figura femminile”.

Il progetto, realizzato nell’ambito della ‘Trama dei Diritti’, lo spazio culturale promosso da Csv Lombardia Sud Ets aperto a tutte le organizzazioni impegnate nella costruzione della cultura dei diritti, è organizzato dal Comune di Mantova con la collaborazione dell’associazione “Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani”, della sezione mantovana di “Amnesty International” e del Progetto “Sai Enea”.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 28 marzo, mese dedicato alla donna in tutto il mondo, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18. L’esposizione rimarrà aperta al pubblico anche grazie al supporto di volontarie.

È possibile organizzare anche delle visite con guida su prenotazione (durata media di circa 30 minuti). Per informazioni e prenotazioni scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare allo 0376376863.

Gli eventi in programma durante la mostra si terranno: sabato 23 alle 18.30 con l’intervento musicale del Collettivo “Ripa delle Arti”, in collaborazione con Amnesty International Lombardia. Saranno proposte musiche popolari iraniane riadattate per voce e archi; martedì 26 alle 18.30 “Voci e testimonianze di donne in movimento”, riflessioni e testimonianze di donne rifugiate sul territorio di Mantova (Progetto Sai Enea);
giovedì 28 alle 16.30 con l’intervento conclusivo della professoressa Faezeh Mardani, docente del Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna.