Terminati i lavori di recupero del primo lotto funzionale, con un investimento di circa 24 milioni di euro, arriva l’atteso annuncio sulla destinazione di una parte del Palazzo del Podestà.
Alla conferenza stampa di venerdì 13 ottobre, durante la quale è stato svelato il progetto che prevede la creazione del Museo di Virgilio in alcune delle sale recuperate dell’Arengario, sono intervenuti il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Mantova Nicola Martinelli, il direttore dei musei civici Veronica Ghizzi, il sindaco di Borgo Virgilio Francesco Aporti, deputato On. Carlo Maccari, il direttore creativo di Holden Studios Alessandro Mari, Stefano Scansani e Giovanni Pasetti della Cabina di regia del Comitato d’Onore.
“Mantova è la città di Virgilio - ha detto il sindaco di Mantova Mattia Palazzi -. La figura e il messaggio di Virgilio è attuale e parla al futuro. Più si evolvono scienza e tecnica più abbiamo bisogno di tornare a investire su ciò che forma la capacità critica e la voglia si conoscenza delle persone”.
Palazzo del Podestà ha una storia lunga e articolata, fu sede del governo cittadino nel tredicesimo secolo, e dopo numerose differenti funzioni e rifacimenti nel corso dei secoli, si arrivò alla decisione di recuperare l’intero Palazzo che, pur ospitando alcune realtà anche museali (Museo Tazio Nuvolari e Museo Learco Guerra), in gran parte era da tempo dismesso e abbandonato. Tale intenzione venne resa necessaria dai danni provocati dal terremoto del 2012.Ppw2.jpg
Il Palazzo, che per un recupero complessivo richiederebbe altri 16 milioni di euro, ha una superficie complessiva di circa 9.000 metri quadrati, con più di 227 vani distribuite su sette differenti livelli, sei fuori terra e uno interrato.
Ora con il recupero e la destinazione delle sale dell’Arengario si restituisce alla vita della città un pezzo importante della propria storia. Anche per questa ragione l’Amministrazione ha deciso di dedicare questi spazi al poeta Publio Virgilio Marone, simbolo e in qualche modo ambasciatore nel mondo della nostra città che gli diede i natali. Attraverso le sale recuperate e restaurate, quindi, vi sarà un itinerario dedicato alla scoperta e riscoperta del poeta.
Per dare vitalità, continuità e spessore culturale al progetto è stata creata una Cabina di Regia e un Comitato d’Onore che guideranno lo sviluppo non solo del museo ma anche delle attività connesse che verranno realizzate.
Ma qual è il pensiero che ispirerà il Museo? La risposta arriva dal Sindaco di Mantova Mattia Palazzi e dalla Scuola Holden che seguirà dal punto di vista della comunicazione e dell’allestimento il nuovo museo.
"Mantova è la Città di Virgilio. Publio Virgilio Marone è un nome che abbiamo l’impressione di conoscere da sempre, un nome che ci accompagna fin dai primissimi anni di scuola. E proprio questa familiarità, forse, ha spento un po’ della nostra curiosità, impendendoci di scoprire davvero chi si cela dietro quel nome. Di sentirlo vivo, rilevante, realmente vicino.
Ma se il nome di Virgilio ha risalito il tempo non è solo perché fa parte del nostro patrimonio culturale: è perché le sue storie, raccontando chi siamo stati, raccontano chi saremmo potuti diventare. Chi siamo oggi. Chi potremmo essere domani.
Dedicare un Museo a Virgilio significa dunque creare un luogo dove poterlo incontrare e fare la sua conoscenza e, al tempo stesso, un luogo dove guardare dentro di noi. E dentro chi ci ha preceduto, tenendo viva la memoria di Virgilio.
Mantova e il Palazzo del Podestà sono il luogo ideale per questo Museo: Virgilio è nato a pochi chilometri dalla città e avrebbe voluto tornarci una volta diventato un famoso poeta. E nei secoli i mantovani hanno guardato a lui come figlio, padre, amico, guida, protettore… Il Palazzo del Podestà, come sappiamo, veniva anche chiamato Palazzo di Virgilio. Ma il culto del poeta non è ovviamente limitato a Mantova, persino Dante lo appellava come mar di tutto il senno e gloria dei latini conferendo a Virgilio la popolarità di un’icona universale.
Dopo il magnifico restauro, alcune stanze del Palazzo diventano allora l’occasione di scoprire – e riscoprire – finalmente Virgilio, di camminare insieme a lui, di annusare la natura che l’ha ispirato, di esplorare e comprendere il mondo che ha contribuito a disegnare. E per Mantova queste stanze diventano l’occasione di dimostrarsi ancora una volta un centro in grado di connettere, dovunque siano in Italia e nel mondo, i luoghi e le persone che ancora oggi si riconoscono in Virgilio. Un centro dove chiunque, entrando, sente rinascere il piacere di sapere".