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“Perché nessuno si occupa della nostra vita in Macedonia? Perché nessuno parla di quanto fa l'Esercito Italiano nell’oriente balcanico?”. Così scriveva nel 1917 il Capitano Mario Apicella dalla trincea, in una lettera che testimonia l’amarezza di 50.000 soldati italiani relegati nel fronte più dimenticato della Grande Guerra. Le vicende e tematiche del “fronte dimenticato” verranno prese in esame dal convegno internazionale dal titolo “Fronte Macedone 1916-18: Storia, Memoria e Progetti di Valorizzazione” che si terrà sabato 8 novembre, con inizio alle 9.30, nell’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, in piazza Lega Lombarda 2.

Durante l’incontro l’Unione Nazionale Cavalieri d'Italia di Mantova presenterà i risultati di anni di ricerche nei Balcani. Ora, le famiglie italiane infatti possono finalmente scoprire dove riposano i loro bisnonni grazie a un database digitale.
“Le famiglie ci contattano commosse – ha spiegato Corrado Andreani, presidente Unci Mantova –. Spesso non sapevano nemmeno che il loro bisnonno fosse morto in Macedonia. Grazie al database pubblicato su www.frontemacedone.it, dopo un lungo lavoro di ricerca nei cimiteri militari di Salonicco e Sofia, stiamo restituendo un nome e un luogo a centinaia di caduti dimenticati”.

Un fronte strategico cancellato dalla storia. Tra il 1916 e il 1918, oltre 50.000 soldati italiani della 35^ Divisione di Fanteria furono impegnati in Macedonia nell’Armata d'Oriente, un contingente multinazionale che doveva impedire l’occupazione del porto strategico di Salonicco. Per durata (36 mesi) e risorse impiegate, fu il più importante impegno militare italiano all’estero durante il conflitto. Eppure, la stampa dell’epoca li ignorò quasi completamente, concentrata sui fronti nazionali. Il risultato: un’intera pagina di storia italiana rimasta nell’ombra per più di un secolo.

La ricerca ha rivelato anche aspetti sorprendenti: ponti e strade costruiti dai soldati italiani sono ancora in uso oggi nei Balcani; il piccolo ospedale da campo italiano a Brod è ancora ricordato con gratitudine dalla popolazione locale; durante il devastante incendio di Salonicco del 1917, furono le truppe italiane a distinguersi nel salvataggio dei civili.

L’evento, organizzato da Unci di Mantova con il contributo e patrocino di Regione Lombardia e Comune di Mantova e patrocinio della Provincia, vedrà la partecipazione di personalità di primo piano: Sen. Manfredi Potenti, presidente dell’Intergruppo Parlamentare "Sentieri della Memoria", Silvano Gallon, già Console d'Italia a Skopje, Elias Spyridonidis, Università Aristotele di Salonicco, Eric Allart, Associazione Normandia-Dardanelli, Kristian Dzambazovski, consulente del Ministro della Cultura della Macedonia del Nord e Margareta Spasov, direttrice Istituto Nazionale e Museo di Bitola.
La presentazione e le conclusioni del convegno saranno a cura del presidente provinciale Unci Corrado Andreani.
Saranno presenti delegazioni da Macedonia, Grecia e Francia.

Il programma prevede tre sessioni tematiche: storia militare, preservazione della memoria e progetti concreti di valorizzazione turistica dell’area di Cima 1050, teatro delle principali operazioni della 35^ Divisione.
Il convegno sarà trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube di Valpadanatv.

Il giorno seguente, domenica 9 novembre, alle 18, presso lo Spazio 35, in via Verdi 35, sarà inaugurata la mostra “Cartoline dal fronte” curata dal socio Unci Valerio Sometti. In esposizione cartoline che “raccontano la guerra lontana”: documenti postali originali che testimoniano come i soldati comunicassero con le famiglie da un fronte così remoto “da sembrare un altro mondo”; fotografie inedite e giornali di trincea, fra questi “La Mitraglia”, stampato in trincea a 3.401 metri di altitudine, un record ancora imbattuto.

INFORMAZIONI

Convegno internazionale
Sabato 8 novembre 2025, ore 9.30
Atrio degli Arcieri, Palazzo Ducale – Mantova
Accrediti stampa consigliati

Inaugurazione mostra "Cartoline dal fronte"
Domenica 9 novembre 2025, ore 18
SPAZIO 35, Via Verdi 35 – Mantova