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Mantova e Sabbioneta, due città un solo sito
Mantova e Sabbioneta sono Patrimonio Mondiale UNESCO dal 7 luglio 2008.
Assieme, esse rappresentano i due principali processi di pianificazione urbanistica rinascimentale, che fanno del sito un modello unico e irripetibile.

Mantova si presenta come la trasformazione di una città esistente che durante la dominazione dei Gonzaga, durata circa 300 anni, ha mutato il tessuto urbano antico, di fondazione etrusco-romana e modificato durante il Medioevo, per aderire agli ideali urbanistici rinascimentali. Sabbioneta è la città di nuova fondazione, progettata e realizzata da Vespasiano Gonzaga nella seconda metà del Cinquecento come perfetta capitale del suo Ducato.
Espressione dei “principi architetti” della famiglia Gonzaga, da Ludovico II a Guglielmo, sino a Vespasiano, esse portano la firma di grandi artisti umanisti, come Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano, Vincenzo Scamozzi.

Per maggiori info:
Ufficio Mantova Sabbioneta Patrimonio Mondiale Unesco
Tel. 0376 338677-649-645 (in orario d'ufficio) - www.mantovasabbioneta-unesco.it

Complesso di Palazzo Ducale

 
A MANTOVA
L’itinerario di visita che vi proponiamo parte da Mantova, in un percorso che si snoda da nord a sud lungo il cosiddetto percorso del Principe. Fate attenzione alla sequenza delle tre cerchie difensive (oggi non più esistenti) e alla sovrapposizione di stili per cogliere non solo il progressivo ampliamento della città ma anche la sua trasformazione, funzionale alla nuova idea di città.

Piazza Sordello corrisponde alla cosiddetta civitas vetus, nucleo originario dell’insediamento etrusco e poi romano, come testimoniano i reperti del Museo Archeologico e i mosaici della Domus Romana. Quest’area, a cui corrispondeva la prima cerchia di mura, era delimitata dal fossatum bovarum (le odierne vie Accademia e Cavour). Qui successivamente vengono edificati diversi palazzi, tra i quali spicca Palazzo Ducale, una sorta di città dentro la città, uno dei complessi monumentali più vasti d’Europa, con il Castello di San Giorgio e la famosissima Camera degli Sposi. Nel corso del tempo, le abitazioni qui presenti vengono abbattute e il quartiere trasformato in una piazza scenografica adatta alla rappresentazione del potere dei nuovi regnanti.

A fianco, il Duomo di San Pietro, con la sua facciata settecentesca, il fianco rinascimentale e la torre medievale, è forse il monumento che più di ogni altro attesta la stratificazione delle epoche e la loro combinazione in una sintesi sorprendente.
Proseguendo verso sud, si attraversano le piazze principali della città, con i loro portici e i palazzi del potere. Su una parete del Palazzo del Podestà che affaccia su piazza Broletto si può vedere la targa che ricorda l’inserimento del sito nella Lista del Patrimonio Mondiale.

In piazza Mantegna si staglia la Basilica di Sant’Andrea, una delle più celebri chiese del Rinascimento, progettata da Leon Battista Alberti sul luogo dove furono ritrovate le antiche reliquie del sangue di Cristo, qui ancora conservate. Fu proprio da qui, il luogo più sacro della città, che Ludovico II, nel 1472, diede inizio al processo di renovatio urbis: il suo progetto di risistemazione della città attraverso la ridefinizione degli assi viari principali e la pavimentazione delle strade.
Poco più avanti si incontra il Rio, il corso d’acqua realizzato dall’ingegnere idraulico Alberto Pitentino attorno al 1200, cui corrispondeva la seconda cerchia di mura e dove ancora si possono ammirare le Pescherie di Giulio Romano.

Proseguendo sul percorso del Principe, al polo meridionale della città si incontrano, racchiusi in poche centinaia di metri, il Tempio di San Sebastiano, la Casa del Mantegna, Palazzo San Sebastiano in corrispondenza del quale si trovava l’antica porta Pusterla.

Qui, attraversando viale Risorgimento e viale Te, dobbiamo immaginare di lasciarsi alle spalle la città vera e propria, una volta delimitata dalla terza cerchia di mura, e di attraversare l’ampia fossa magistrale (bonificata a inizio del ‘900) per giungere in una specie di isoletta su cui sorge Palazzo Te, esemplare villa manierista edificata da Giulio Romano, dal 1524 al 1534, come delizia fuori le mura, luogo del riposo e del piacere. La dimensione di luogo di relax si percepisce ancora oggi nella presenza dei giardini che circondano il Palazzo, meta dei cittadini mantovani per il tempo libero.

 

 

sabbioneta_teatrolimpico.jpgA SABBIONETA
L’itinerario prosegue a Sabbioneta (distante circa 40 km), con la visita della città voluta da Vespasiano Gonzaga. Qui l’atmosfera si fa metafisica, sospesa nel tempo, rarefatta.

Sabbioneta è città di fondazione, ovvero creata sulla base di una ben definita e precisa volontà progettuale: nell’arco di circa 30 anni (dal 1556 al 1591) Vespasiano trasforma l’abitato preesistente in una città nuova, sintesi delle teorie urbanistiche (e utopiche) sulla città ideale e delle concrete necessità di difesa ben presenti nella sua visione di principe condottiero. Dimentichiamoci le stratificazioni di epoche, qui Vespasiano aveva rappresentato se stesso, attraverso un disegno unitario ed armonioso.

Arrivando da Mantova, Sabbioneta si riconosce da lontano, circondata da una possente cinta muraria con pianta a forma di stella costruita per essere inaccessibile al nemico, ormai dotato di moderne armi da fuoco. E’ oggi possibile percorrere alcuni tratti del camminamento posto sotto le mura, ed ammirarne l’imponenza.

Entrando da Porta Vittoria, la strada si interrompe e scarta improvvisamente a destra. Si tratta delle strade a baionetta, ovvero spezzate in prossimità delle porte, per disorientare gli assalitori e ostacolare l’ingresso in città.

Superata la porta di ingresso però il centro storico si dispiega in tutta la sua perfezione. Vespasiano, ispirandosi all’arte classica e ai principi rinascimentali di simmetria e rigore, definisce un impianto suddiviso in 36 isolati regolari, ispirati ai castra romani, suddivisi da vie ortogonali. La città è attraversata da un lungo asse (il decumano) che congiunge le due porte di ingresso, e che si interseca con il cardo in corrispondenza di una delle due piazze principali.

Su Piazza d’Armi affacciano alcuni degli edifici più rappresentativi: il Corridor Grande, galleria di circa 07 metri, terza in Italia per lunghezza, e il Palazzo del Giardino, luogo dedicato agli svaghi, allo studio e al riposo.

Poco distante si trova uno dei gioielli della storia del teatro in Europa, il Teatro all’Antica costruito da Vincenzo Scamozzi, primo edificio teatrale realizzato con fabbrica originale e non come adattamento di sale o interni di palazzi preesistenti.

Piazza Ducale è il centro della vita pubblica e luogo del mercato e del commercio, che si svolgeva sotto i portici. Qui si affacciano Palazzo Ducale, sede degli impegni politici e amministrativi, e la Chiesa di Santa Maria Assunta.

Dietro Palazzo Ducale si accede alla Chiesa dell’Incoronata, che ospita il Mausoleo di Vespasiano Gonzaga. Nascosta tra gli edifici civili, la Sinagoga, edificata nel 1824 come luogo di culto e riunione della comunità ebraica, presente in città dal millecinquecento.