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Palazzo del PodestàL'itinerario porta alla scoperta degli edifici monumentali che hanno contraddistinto i momenti salienti della vita culturale, politica, religiosa e artistica di Mantova.

L'itinerario ha inizio in Piazza Broletto dove si trova il Palazzo del Podestà, chiamato anche Palazzo Broletto, imponente edificio a struttura medievale che fu in parte ricostruito intorno al 1227 su commissione del Podestà di Mantova. Destinato ad ospitare le più importanti attività pubbliche cittadine e restaurato intorno alla metà del Quattrocento, quando furono aggiunte la merlatura e la torre all'angolo con Piazza Erbe, il Palazzo presenta sul lato volto verso Piazza Broletto un'edicola gotica che racchiude l'altorilievo di Virgilio in cattedra.
Sul lato sinistro del Palazzo sorge l'arengario, edificato intorno al 1300 per collegare il Palazzo del Podestà al Palazzo del Massaro, l'ufficio in cui si registravano le entrate e le uscite del Comune e che conserva affreschi del Quattrocento nella vasta sala del pianterreno (ora ristorante).
Attraverso il Sottoportico dei Lattonai, sul quale si affaccia il cortile tardogotico del Palazzo del Podestà, si giunge nella scenografica Piazza Erbe. Il lato settentrionale della piazza è chiuso dalla facciata posteriore del Palazzo del Podestà, mentre sul lato opposto, all'angolo con Piazza Mantegna, si erge la Casa del Mercante, commissionata nel 1455 dal mercante Boniforte da Concorrezzo e sovrastata dalla trecentesca Torre del Salaro, anticamente adibita a magazzino per il sale. Sul lato orientale della piazza sorge Palazzo della Ragione, costruito intorno al 1250 e utilizzato per l'amministrazione della giustizia, oggi sede di mostre ed esposizioni.

Oltrepassando piazza Concordia, sul lato orientale di piazza Erbe, si arriva nel quartiere in cui un tempo sorgeva il Ghetto ebraico, delimitato dalle attuali via Giustiziati, Bertani e Spagnoli. Al numero 54 di via Bertani sorge la Casa del Rabbino, non visitabile internamente, che conserva una facciata di fine Seicento impreziosita da stucchi con vedute ideali di città bibliche. Non lontano, in via Calvi si trova il Palazzo della Camera di Commercio, sorto sulle macerie dello sventramento del ghetto. Costruito tra il 1911 e il 1914 su progetto dell'architetto Aldo Andreani, l'edificio rappresenta tutte le ambizioni dell'imprenditoria artigianale e industriale mantovana dell'epoca.
Procedendo lungo via Ardigò si arriva al Palazzo degli Studi, fatto costruire dai Gesuiti nel 1620 per insediarvi l'Università. Nel 1780 Maria Teresa d'Austria fondò all'interno del palazzo l'Imperial Regia Biblioteca di Mantova (oggi Biblioteca Teresiana).
Ritornando verso piazza Erbe e proseguendo per via Verdi si arriva in piazza Canossa dove sorge Palazzo Canossa. Costruito nel tardo Seicento per un ramo dell'omonima famiglia veronese, il palazzo presenta una facciata con apparato decorativo che risente dalla maniera di Giulio Romano. Oltrepassando la piazza, in direzione di Piazza Virgiliana, si giunge in via Trento, dove al civico 16 si trova Palazzo Cavriani, risalente a metà del Settecento. Di fronte si trova il Giardino Cavriani, di stile neoclassico con al centro una statua di Virgilio.
Continuando per via Cocastelli si arriva in Piazza d'Arco dove si erge maestoso Palazzo d'Arco, costruito nel 1782 da Antonio Colonna per i conti d'Arco, originari del Trentino e trasferitisi a Mantova. Ora il palazzo è un museo in cui si possono visitare ambienti completamente arredati, che danno una chiara idea di come doveva essere una nobile dimora mantovana tra il Settecento e l'Ottocento.
Percorrendo via Arrivabene si incontra Palazzo Arrivabene che conserva ancora intatto il suo aspetto rinascimentale e rappresenta un modello esemplare di dimora gentilizia quattrocentesca, per poi raggiungere via Roma, dove si trova il Palazzo Municipale, edificio cinquecentesco che fu a lungo di proprietà di Scipione Gonzaga principe di Bozzolo, prima di diventare nel 1797 sede degli uffici comunali.

casa del mercante dettaglioIn via Frattini si incontrano prima la Casa della beata Osanna Andreasi, signorile dimora del secondo Quattrocento, conservatasi intatta nella facciata, negli interni e nel suggestivo giardino e poi Palazzo Valenti Gonzaga, antica dimora della nobile famiglia Valenti Gonzaga e che rappresenta l'espressione più ricca del barocco a Mantova. Al suo interno un percorso museale con affreschi del pittore fiammingo Geffels e apparati decorativi di Giovan Battista Barberini.
Proseguendo lungo l'asse viario via Roma-via Principe Amedeo, si incontra in via Poma il Palazzo di Giustizia, acquistato nel 1782 dal Comune e destinato ad accogliere da allora gli Uffici Giudiziari del Tribunale.
Proseguendo verso la zona meridionale della città, troviamo la Casa del Mantegna, dimora del pittore Andrea Mantegna e costruita a partire dal 1476, probabilmente su progetto dello stesso artista padovano. La costruzione è singolare: il cortile presenta infatti un'architettura in cui un quadrato (la forma si può vedere dall'esterno) contiene perfettamente un cerchio (la forma da cui si è avvolti entrando nel cortile).
Poco più in là si trova il Palazzo di San Sebastiano, così chiamato per la vicinanza all'omonimo convento. Edificato tra il 1506 e il 1508 e dimora del marchese Francesco II Gonzaga, il palazzo ha ospitato le nove tele raffiguranti il Trionfo di Cesare, oggi nelle collezioni Reali ad Hampton Court. Dal 2005 è sede del Museo della Città.
L'itinerario si conclude a Palazzo Te, villa suburbana costruita per volere di Federico II Gonzaga con funzioni di residenza, di svago, di ospitalità e di rappresentanza. Palazzo Te è il capolavoro di Giulio Romano, che ne seguì la costruzione e la decorazione delle numerose sale, come la Sala di Amore e Psiche, la Sala dei Cavalli e la Sala dei Giganti, dagli straordinari effetti prospettici e acustici.