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Si sono svolte due cerimonie in città, sabato 10 febbraio, organizzate da Comune di Mantova, Provincia e Prefettura, per commemorare le vittime del massacro delle foibe nel Giorno del Ricordo.
La prima commemorazione si è tenuta nei Giardini delle “Vittime delle foibe e profughi istriani, fiumani e dalmati”, nei pressi del Castello di San Giorgio, dove le autorità cittadine hanno deposto una corona d’alloro istituzionale. A rendere omaggio, schierati in prima fila, sono state le autorità cittadine, tra cui, il prefetto Gerlando Iorio, il presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti, il questore Giannina Roatta e il presidente del comitato provinciale dell’Anpi Luigi Benevelli. Presenti alcuni rappresentanti delle Forze dell’ordine della Polizia locale e delle associazioni vittime e profughi istriani, fiumani e dalmati. Nel Giardino, per la cerimonia, sono stati esposti anche i Gonfaloni di Comune e Provincia. Presente anche una delegazione degli Alpini Cremona-Mantova.

Poi, si è svolta la cerimonia nell’Auditorium del Conservatorio “Campiani”, in via Conciliazione 33, con gli interventi del prefetto Iorio, del presidente del consiglio comunale Allegretti e del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione è stata a cura della docente dell’Università degli Studi di Trieste Giulia Caccamo sul tema “Il dramma dell'esodo al confine orientale”.

L’incontro è stato aperto da due momenti musicali a cura di Filippo Bazzani, allievo del Conservatorio Campiani, sotto la guida del Maestro Mario Milani, e dalle letture proposte da alcuni studenti dell’Istituto Mantegna di Mantova, che hanno riportato dei brani, grazie ad un lavoro supportato anche dai loro insegnanti, di testimonianze di esuli e profughi istriani, fiumani e dalmati.

Durante il convegno si è tenuto, poi, un “fuori programma” con gli interventi di Lorena Blasevich, che con commozione ha riportato le tremende vicende di quel periodo vissute direttamente dal padre, Ennio, esule Fiumano allora ragazzino, e dagli altri familiari, e la testimonianza a voce, in diretta via cellulare, di Giovanni Badalucco, 96 anni, anche lui esule. “Eravamo dei ‘bugiardi’ quando raccontavamo delle foibe – dice Giovanni –, poi, da quando è stato istituito finalmente il Giorno del Ricordo non lo siamo più”.

Infine, la consigliera comunale Catia Badalucco, nipote di Giovanni, ha fatto sapere che: “attraverso una mia mozione, è stata accolta dall’Amministrazione comunale, che ringrazio, la collocazione di una targa commemorativa in ricordo dei profughi istriani, fiumani e dalmati presso le vie Scalarini e 8 Marzo, nel quartiere di Valletta Valsecchi. Zona della città dove nel 1950 sono state date le prime case per gli esuli”.
Alle cerimonie hanno preso parte, tra gli altri, anche alcuni assessori e consiglieri comunali e provinciali di Mantova, familiari e rappresentanti delle associazioni vittime e profughi, il consigliere regionale Marco Carra, il presidente della Comunità Ebraica di Mantova Aldo Norsa, Monsignor Giancarlo Manzoli per la Diocesi, il presidente del Conservatorio Campiani Giordano Fermi, rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale, oltre a vari cittadini.